Un leone in gabbia…

Il libro è stato scritto da Alberto, utilizzando il metodo della comunicazione facilitata¹, mediante una normale tastiera di computer e la pazienza di premere un tasto alla volta…

 

 

 

Un viaggio di mille miglia inizia con un solo passo…
il libro di Alberto è iniziato con un solo tasto…

Quando ci accingiamo ad affrontare un lungo viaggio, che può essere anche il lungo peregrinare della nostra vita, dovremmo sempre avere presente che deve cominciare con un solo, piccolo, apparentemente, insignificante passo.
(Lao-Tzu)

 


La nascita del libro “Un leone in gabbia”…

Il libro è nato con passi molto timidi, con la paura, la diffidenza, a piccole tappe, un pò alla volta con scambio di mail tra Alberto ed il Prof. Pietro Lombardo.

…alla mia porta bussano numerose paure: paura di tirar fuori i miei ricordi ed essere interrotto dalla loro forza, paura che io possa essere, per chi legge, ridicolo.
Io non devo raccontare a un pubblico di ascoltatori che ho sofferto, non lo voglio fare per moralismo o per farmi passare come il povero ragazzo che ne ha passate tante.
Non voglio far leva sulla pietà per avere un futuro…

Alberto Palentini

 

All’inizio non si sapeva cosa potesse venire fuori, è stata una sfida, abbiamo accettato una sfida e tutti ci siamo messi in gioco, perché mettersi in gioco significa aprirsi agli altri…

Pietro Lombardo

 

Nel libro gli scritti sono in ordine cronologico, prima la domanda del Professore e subito poi le relative risposte di Alberto. Le date sono volutamente riportate per evidenziare il percorso e scandire il tempo dedicato per questo piccolo capolavoro.

 


Il metodo descritto da Alberto…

…Negli anni ho trovato in me sempre più rabbia; in alcuni momenti, è stato difficile gestire gli scatenati momenti che essa ha portato in me. La scrittura mi ha aiutato molto in questo mio percorso.
Ho imparato a mostrare a me stesso e agli altri i motivi anche sciocchi che mi spingevano ad alcuni comportamenti, le ragioni della rabbia e scrivendo il mio essere si scioglieva mordendo il lembo più oscuro della rabbia stessa, la trascinavo in pensieri ragionati e i nodi nella gola si scioglievano.
Anche oggi è così, la rabbia va sotto il controllo della scrittura che mi riporta il giusto limite e mi consente di trasportare il mio stato rabbioso su una migliore prospettiva dove i fenomeni che portano rabbia si mostrano sotto una luce diversa…

…La nostra natura fisica prescinde da quella spirituale: concordo sul fatto che è la mente a trascinare il corpo, non per niente da quando ho iniziato a comunicare ho sentito anche un miglioramento fisico. Se la mente sorride, sorride anche il corpo…

Alberto Palentini

 


Il metodo…

¹La Comunicazione Facilitata (Comunicazione Facilitata Tecnica Aumentativa Alternativa Alfabetica del Linguaggio® – marchio registrato – Brescia 09/02/2010) è una tecnica di comunicazione alternativa, alfabetica, per persone con disturbi del linguaggio e della comunicazione, in cui esistono anche difficoltà a produrre gesti finalizzati. Tale tecnica, che deve essere inserita, sempre, all’interno di un progetto educativo abilitativo riabilitativo, viene utilizzata in tutte le situazioni di assenza, insufficienza, o inefficacia della comunicazione verbale orale, o gestuale, al di là del tipo di disabilità e dell’età della persona. La Comunicazione Facilitata può essere definita anche come una tecnica di scrittura attraverso un contatto fisico che si definisce “facilitazione”. L’obiettivo finale resta il raggiungimento di una comunicazione libera, efficace, funzionale alla vita quotidiana. Gli ambiti di utilizzo della tecnica sono quelli di qualsiasi altro tipo di linguaggio: la famiglia, la scuola, il centro diurno, le agenzie di tempo libero, ecc… e per ognuno di questi ci devono essere obiettivi chiari e diversi, così da garantire a pieno l’efficacia del risultato ed il raggiungimento del maggior livello di autonomia e generalizzazione.