Caro Pietro,
siamo arrivati oggi, alla fine di questo lungo, impegnativo e a volte difficile lavoro.
Difficile per me perché ho più volte riavvolto il nastro di questa mia vita, ho ripercorso il passato, scavato nel dolore, rivisitato il tempo vissuto risentendo lo stesso graffiante dolore.
Ma sarà stato difficile anche per te, trovare domande e ricavare buone parole da quei miei a volte tortuosi pensieri. Abbiamo camminato insieme e sei stato al mio passo quando rallentavo, sotto il peso del mio stesso racconto. Il nostro lavoro di raccontarmi, porterà forse, una luce in più in quelle menti troppo strette che ho incontrato. La tua forza, ricoperta di una soffice calma, mi ha aiutato a rivedere la mia stessa vita con occhi indulgenti, privati finalmente del velo di rabbia che sempre li ha coperti. Le tue parole hanno dato valore anche all’Alberto piccolo e dolorante e hai rimesso fiducia in una vita che per molti vale poco. Ti sono riconoscente per la fiducia e l’affetto che hai dato a me e a tutta la mia famiglia, certamente fragili ma oggi più forti. Grazie mio professore per avermi fatto raccontare il mondo mio e per avermi dato speranza nuova.

Alberto Palentini

 

 


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