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Abbraccio…

 


Il mio pensiero corre subito a mia madre. Inevitabilmente penso a lei e a tutti gli abbracci che non ho accettato perché mi agitavano o perché paradossalmente ero talmente tanto felice delle sue materne intenzioni che mi emozionavo e di corsa scappavo.
Mia madre non mi ha mai negato nulla, solo io sono stato colpevole delle negazioni affettive cui comunque tuttora non mi concedo volentieri e facilmente.
Non è così per mancanza di volontà, ma la voglia di prendere un abbraccio è tanto grande e prepotente quanto la difficoltà nell’accettarlo.

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tratto da “Un leone in gabbia”

Quando le parole cambiano forma

 


Tra le persone considerate normali l’incoraggiamento reciproco a fare e a perseverare è prassi molto praticata e non è negata, venendo ragionata e discussa con attenzione.
Quando il salto coraggioso è tentato dai ragazzi come me, condizionati nelle azioni da molti limiti, le parole cambiano forma.
Chi incontra il coraggio di una persona «diversa» si trova pericolante nelle sue certezze, stordito e, proprio per questo, mira subito alle difficoltà, tentando di segnare un percorso anch’esso diverso, facile e speciale, in quanto, secondo il comune pensiero, noi diversi ci stanchiamo facilmente. Siamo delicati e fragili: inutilmente iniziamo percorsi che sono adatti solo per chi possiede doti sane.
Troviamo scoraggiamento, nuovi ostacoli e tessiamo in noi la ragnatela del dubbio.
Io un po’ di questo pungente veleno l’ho sentito ma non ha trovato passaggi per modificare la mia onda decisa e il mio pensiero.
Penso che tutti abbiamo bisogno d’incoraggiamento e di una ragionata dose di forza proveniente da chi ci sta attorno.
Io ho imparato ad ascoltare e mi porto tutto in mente; uso il coraggio di chi mi crede e anche i dubbi di chi vede solo il costretto mondo disabile.
Chi si scoraggia non vuole mettersi veramente in gioco.

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tratto da “Un leone in gabbia”
 

Acqua…


Un lento e continuo movimento ha l’acqua, fonte di vita.
Il suo scorrere costante mi fa pensare che sempre dobbiamo andare avanti, superando rocce, montagne e cascate.
Un fiume in piena dobbiamo essere, che da niente possa essere fermato.
Fertili allora diventeranno i terreni di fianco a noi,
e tutto prenderà nuova luce, nuovi colori.

Alberto Palentini


Primo giorno felice…


Primo giorno felice,
dopo una vita di dolore.
Ti guardo,
in quei tuoi occhi non resta più nulla del dolore che hai sopportato,
ma solo una nuova luce che illumina il tuo viso.
Ora puoi ricominciare a vivere,
puoi amare,
puoi sognare,
perché oggi è il tuo primo giorno felice,
e mai lo dimenticherai.
 
È per ciascuno di noi questa poesia,
per chi porta con sé la tristezza da molto tempo,
per chi la porta da sempre.
 
È per ciascuno di noi questa poesia,
perché prima o poi arriva per tutti,
il primo giorno in cui si è felici.

Alberto Palentini