LA GENTE…

La gente che è accorsa quella sera a teatro è stata davvero tanta.
Io non credevo per niente che tutta per me sarebbe venuta, che tutta la sala avrebbe riempito.
Sono stato attento agli sguardi di quelle persone, ho cercato di incrociarli tutti, a uno a uno.
Ciò che ho trovato sono stati sguardi amici, incuriositi, desiderosi di novità o perplessi.
Nessuno però era timoroso o impaurito, venivano tutti dentro alla sala con grande tranquillità, conversando con altri, sorridendo, guardandosi intorno.
Ho cercato di immaginare che pensieri potessero avere tutti quelli che non conoscevano nulla di me, e ho pensato che l’idea che la gente si fa sulle persone come me è strana, spesso follemente diversa dalla realtà.
Certamente qualcuno ci immagina come dei mostri moderni, magari dotati di qualche strano potere che ci permette di scrivere e di comunicare.
Spero dunque che il 10 novembre possa essere servito anche per far vedere come siamo, come sono io: un ragazzo come tanti altri e allo stesso tempo diverso da loro, con le sue paure, le sue speranze, le sue capacità e la sua voglia di vivere.
Finchè ero sul palco ho tentato di incrociare di nuovo quegli sguardi, e ho visto molti sentimenti in quegli occhi.
Ho visto commozione in quelli della mia famiglia, fierezza in quelli di chi mi ha sempre sostenuto.
Ho visto però anche tanto stupore in molti occhi, tanta incredulità iniziale che piano piano si trasformava in meraviglia.
Ho visto molti piangere, partecipi del mio dolore di bambino, della mia sofferenza ma soprattutto della gioia che poi ha iniziato a risiedere in me.
E credo che un’altra grande magia di quella sera sia stata la grande condivisione di sentimenti, emozioni che ha legato me a tutte quelle persone.
Sempre io le porterò nel mio cuore.


LE MIE IMPRESSIONI…

Egregia serata resterà per sempre il 10 novembre, sempre scolpita nella mia memoria resterà.
Senza parole sono rimasto quando tanta gente ho visto arrivare, finché qualcuno mi ha detto che i posti erano esauriti, e che addirittura ancora gente fuori c’era, che tanto avrebbe desiderato entrare.
Subito ho capito che qualcosa stava cambiando, che le persone avevano voglia di capire, di scoprire cosa avevo da esternare.
Tanta era la mia agitazione e altrettanto immensa la mia gioia nel vedere volti amici tra la folla, di persone che erano lì per sentirmi, ma soprattutto per sostenermi.
Nonostante mi fossi preparato a lungo per affrontare la serata nel migliore dei modi, posso dire che è stata dura per me affrontare il palco e restare a lungo al centro dell’attenzione, allo scoperto, sotto lo sguardo attento di tutte quelle persone che mi osservavano, mi scrutavano e mi analizzavano.
Seriamente sotto pressione mi sono sentito all’inizio perché non solo il mio presente, ma anche il mio passato e tutta la mia storia sarebbe uscita allo scoperto.
Mi chiedevo cosa avrebbe pensato la gente di me, e mi chiedo tuttora che pensiero si facciano di me tutti quelli che incontro.
A volte incrocio lo sguardo di alcune persone che mi guardano come fossi un marziano, ma io non mi preoccupo perché ora so chi sono, cosa posso fare e che obiettivi posso raggiungere.
Tutta la mia gioia esplode invece quando le persone mi guardano come si guardano tra di loro.
A questo ha contribuito sicuramente anche il mio libro e questa serata, ne sono certo.
Tanto sono fiero di come sia andata, di come siano stati tutti molto bravi ad organizzarla, di come si siano impegnati per me.
Per sempre ricorderò la sensazione di agitata gioia chi sentivo addosso quando sono rimasto sul palco.
I miei sentimenti sono riuscito a controllare, ho tenuto a bada la mia ansia più che ho potuto.
E una sensazione di vera fierezza ho provato quando le immagini di me bambino sono uscite allo scoperto.
Fierezza perché quello era il punto da cui sono partito e da cui ho iniziato a costruire.
Fino a qualche anno fa avrei sentito solo vergogna e dolore nel rivederle.
Ma ora è diverso, ora sono fortificato e devo ringraziare anche il mio passato per come ho costruito il mio presente.
Alla fine della serata una grande gioia ho provato, una immensa soddisfazione.
Spesso con la mente torno a ricordarla, e sempre profondamente mi emoziono.


LA MIA PRESENZA E LA MIA ESPERIENZA…

Centrale è stata la mia presenza, quella sera.
Presenza con il corpo, ma soprattutto con la mente e con lo spirito.
Fino a qualche anno fa, mai avrei pensato di riuscire a salire su un palco, stare lì per ore al centro dell’attenzione e reggere la tensione.
Eppure, ce l’ho fatta.
Solo il fatto di essere rimasto e stato lì è stata una grande vittoria, per me.
Naturalmente, l’importanza della mia presenza si è trasformata nell’importanza della mia esperienza nel momento in cui ha iniziato ad essere proiettata la mia storia.
Un brivido è sceso nella mia pelle quando le immagini di un piccolo Alberto hanno iniziato ad essere proiettate, davanti agli occhi di tutti.
Delle profonde vibrazioni mi hanno scosso nel momento in cui sono state pronunciate le mie frasi.
Un enorme carico di emozioni quell’attore è riuscito a trasmettere con le sue parole, ed è pienamente riuscito a trasmettere ciò che provavo dentro di me.
Potente gioia mi ha scatenato la riuscita di tutto questo in un’unica serata.
Non è facile trasmettere a molte persone un’esperienza come la mia, eppure quella sera, tutti insieme, ci siamo riusciti.
Ogni persona che ha contribuito, io devo ringraziare.
E sono contento soprattutto che un’esperienza come la mia possa essere servita ad altri per riflettere su se stessi, sulle proprie difficoltà e sull’importanza di credere nelle proprie possibilità, e di potercela fare, stringendo i denti e tirando fuori le unghie.
Spero che dopo il 10 novembre, tanti leoni siano riusciti a uscire dalla loro gabbia.


LA GIOIA DEI MIEI GENITORI, FRATELLI E DI TUTTI…

Inutile dire che una soddisfazione immensa è stata per me poter fare un regalo così alla mia famiglia.
Per tanti anni il dolore è stato sovrano assoluto dei loro cuori.
Non una comoda vita hanno avuto con la mia nascita, ma una serie infinita di giorni difficili, cupi e tormentati, li ha travolti per anni in un vortice di tristezza, vergogna e disperazione.
La mamma, donna fragile e delicata, è stata messa alla dura prova con me.
Tenero sostegno è stato per lei il papà, forte quercia della mia famiglia, supporto e potente portante muro che ancora oggi mostra la sua importanza.
Fortemente li devo ringraziare per aver creduto in me, per non essersi arresi né mai fermati.
Per aver lottato a denti stretti, inghiottendo delusioni e lacrime.
Io mi sono riempito di gioia nel vedere i loro sguardi quella sera, carichi di gioia e soddisfazione.
Insieme ci siamo fortificati, in questi anni, ci siamo fatti una corazza che ci protegge e ci difende dal mondo esterno.
Io ringrazio di cuore Marco, fratello sempre presente, grande punto di riferimento per me.
E un vero grazie anche a Francesco, che nonostante tutto sempre mi dimostra il suo amore.
Spero di poter diventare suo grande punto di riferimento.
Per me tutta la mia famiglia è stata essenziale per costruire la mia persona, e spero di aver ripagato almeno un pò gli sforzi e i sacrifici di tutti, con la gioia di quella sera.
Spero che abbiano potuto sentirsi tutti fieri di me, del mio percorso, delle dure lotte che ho dovuto affrontare e superare con successo.
Io devo molto alla mia famiglia, anzi potrei dire che devo tutto a loro.
Spero di riuscire a regalare loro altre gioie e altre soddisfazioni, proprio tanto se lo meritano.
E spero anche di essere riuscito a regalare delle gioie ai presenti.
Molti di loro ho visto in lacrime, profondamente commossi nel sentire la mia storia.
Non erano le mie intenzioni quelle di intristirli, ma spero che un messaggio sia riuscito ad arrivare nelle loro menti: non arrendersi mai e andare sempre oltre le apparenze, per dare a tutti una speranza e una possibilità.


COME IO L’HO VISSUTA…

Tremende emozioni giungono nella mia mente e pervadono il mio corpo ogni volta che quella sera torna nella mia memoria.
Per giorni mi sono preparato ad affrontarla, pensando a come sarebbe andata, a come mi sarei comportato e come avrei potuto affrontare una platea piena di gente.
Poi, finalmente, è arrivata.
Grandi preparativi erano stati fatti, e non volevo deludere per nessun motivo tutti coloro che facevano il tifo per me.
Una vera sorpresa è stata veder arrivare tante persone.
E non solo amici, ma anche persone curiose di conoscermi, di capire chi fossi.
Le mie gambe tremavano fortemente finchè aspettavo, perché sapevo per certo che non potevo fallire.
Ero molto teso, e sentivo crescere in me il terrore che la mia agitazione potesse fare brutti scherzi, prendendo il posto del mio controllo.
Potente è stata l’emozione di vedere Pietro sul palco e di sentire con quali parole parlava di me.
Quando poi sono salito io, uno strano calore mi sono sentito in corpo, che mi ha dato la carica e la giusta energia per riuscire ad affrontare la situazione.
Così sono riuscito a sorridere, a scrivere, a girare lo sguardo verso la platea restando in piedi, con coraggio.
Un vero supporto sono stati per me Pietro, che tanto mi ha sostenuto riuscendo a farmi tirare fuori il meglio di me; Cecilia, grazie alla quale ho potuto rinascere; il Grillo tutto, grazie al quale sono cresciuto, e la mia famiglia, grazie alla quale sono arrivato fin qui.
Tutti li vedevo seduti nelle prime file, e i loro sguardi mi hanno sostenuto molto.
Sono davvero molto felice per come sia andata, io ho davvero profonda gioia nel mio cuore, e spero che a tanti dei presenti siano giunte le mie forti emozioni.

Alberto Palentini


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