Categoria: Riflessioni

Il tuo io…


Il tuo io non deve essere mai modellato
senza la tua volontà.
Mantieni le tue idee,
la tua forza e il tuo coraggio,
e grande uomo diventerai.
Plasma te stesso con le tue mani,
con la forza della tua esperienza
e un bel lavoro ne ricaverai,
perché sarà tuo,
perché sarai tu.

Alberto Palentini


Il potere di uno sguardo


 

Scegliere lo stato dell’intestazione della mia lettera non è cosa facile, potrei indirizzare le mie parole solo ad alcuni o a tutto il mondo ma scelgo di scrivere così:
«Care persone, lontane dall’idea del male che uno sguardo o un torcere di bocca può fare e ancora più lontane dall’idea che dentro a un corpo contorto nella paralisi, in occhi poco espressivi o in incerti movimenti ci sia un cervello che pulsa, che pensa che fa domande e riflessioni, ma non ha voce per esprimersi per farsi sentire e per mandare il suo richiamo presente, riflettete voi, perfette macchine di vita, graziate dalla lista che accoltella riservando il destino di «normale» o «diverso»: se una parola ferisce, che cosa produce uno sguardo di pietà segnato da un sorriso di compassione o di scherno?
Portano vergogna in chi li riceve, paura perché il nostro posto di diversi è sempre nell’angolo dove in pochi vedono, dove non realizziamo intralcio o emozioni di severa pena per i genitori, generatori di una disgraziata vita.
Lontano da me porterei la diversità se potessi.
Mi sono svegliato alla nascita così. Non ho fatto richiesta della mia diversità: è nata in me. In un freddo giorno di dicembre è nato questo essere misterioso e difficile. Stendo il velo sul dolore dei miei genitori che credevano nel potere della vita.
Pensate gente, se ogni diverso che incontrate, se ogni handicappato fosse non solo un fisico morto, ma se in quel corpo ci fosse anche una mente viva e dinamica, che cosa pensereste?
Mi sono trovato spesso davanti a sguardi stupiti e tanto dolore ho sempre sentito, tanto travolgente da mostrare solo il brutto di me.
La verità è che so pensare e riflettere, so soffrire e piangere, so scrivere di me, anche se la voce mi tradisce e produce sconnesse parole.
Non avrò un lavoro di prestigio, né una famiglia tutta per me: avrò fatiche, limiti e sempre diversità.
Realizzerò pochi obiettivi e poco darò alla società; non potrò cancellare la mia diversità, ma vorrei che tutti vedessero che sono un ragazzo vero, vorrei sguardi di portata normale oppure preferirei l’indifferenza, perché la pietà altrui, quella priva di vero amore, mi rende ancora più diverso. Non farò vanto di ciò che sono riuscito a fare, perché ho portato fuori da me ciò che ogni essere può fare, se messo nelle giuste condizioni.
Spesso desidererei non essere visto, ma vorrei di più la normalità.
Non credo di poter cambiare le persone, ma giusto un pensiero vorrei scatenare».

Alberto Palentini

.

.

tratto da “Un leone in gabbia”

 


Meravigliato…


Meravigliato è colui
che mai smette di stupirsi
per tutto ciò che lo circonda,
colui che mai si dimostra annoiato né stufo.

È Meravigliato
chi si guarda sempre attorno con curiosità
e chi riesce ad osservare la vita con occhi nuovi.

 Alberto Palentini


Consacrazione a Maria.


 

Cammino di preparazione.

Prove costanti ho affrontato in questo periodo, con momenti in cui ho messo in discussione la mia fede, l’ho sentita vacillare.
Non sempre con somma forza ho affrontato questo periodo, ma una forte guida ho avuto, Padre Dino, che come un faro ha sempre illuminato il mio cammino, mi ha sempre indicato la via da tenere e giorno dopo giorno mi ha aiutato a riscoprire Maria, figura che non sempre viene considerata centrale, ma che di luce propria vive e riesce a illuminare tutti.

 


Celebrazione.

Io posso provare a esprimere le mie emozioni, ma con certezza dico anche che nessuna parola riuscirà mai a rendere con precisione la forte sensazione provata in chiesa.
Un calore immenso mi ha pervaso e brividi in tutto il mio corpo ho sentito.
Un’unica persona eravamo noi tutti, stretti insieme dagli stessi pensieri e dallo stesso amore per Maria.
Io sentivo di essere nel posto giusto, una casa spirituale, con le persone giuste, i fratelli del mio cammino, avvolti e protetti dalla stessa Madre.

 


Fratelli del cammino.

Persone uniche sono quelli che hanno condiviso con me la mia esperienza.
Uniche nei loro modi gentili e nella delicatezza che hanno avuto verso di me.
Unite negli ideali e nei sentimenti religiosi.
Diverse nei loro caratteri, e di ogni loro diversità mi sono arricchito.
Tutte le ringrazio, per avere condiviso con me il loro cammino, piccola ma importante parte della vita.

 


Il fuoco della Fede.

Difficile spiegare a parole come si accenda un fuoco sfregando semplicemente due pietre.
Eppure è possibile, è una realtà.
Ora, io una delle due pietre mi sento, mentre l’altra sono i miei genitori, la mia comunità, le mie guide spirituali.
Sfregando contro di loro è nato il fuoco della fede e dell’amore verso Maria.
Solo così posso spiegarlo, ma con certezza posso dire che sempre più forte e caldo diventa, senza esaurirsi mai.

 


Preghiera.

Ogni volta che vedo la luce di un giorno nuovo, i dubbi miei scompaiono, muore la mia fragilità, si spegne la mia insicurezza.
Rendo grazie a voi, Maria e Gesù, per darmi la forza di affrontare ogni mia giornata.
Voi siete la mia corazza, la mia invincibile armatura che mi permette di affrontare il mondo a testa alta.
Io mi affido a voi, alle vostre mani, e da esse mi lascio dolcemente cullare, immerso nel mare della fede.

 

Alberto Palentini