Categoria: Riflessioni

Consacrazione a Maria.


 

Cammino di preparazione.

Prove costanti ho affrontato in questo periodo, con momenti in cui ho messo in discussione la mia fede, l’ho sentita vacillare.
Non sempre con somma forza ho affrontato questo periodo, ma una forte guida ho avuto, Padre Dino, che come un faro ha sempre illuminato il mio cammino, mi ha sempre indicato la via da tenere e giorno dopo giorno mi ha aiutato a riscoprire Maria, figura che non sempre viene considerata centrale, ma che di luce propria vive e riesce a illuminare tutti.

 


Celebrazione.

Io posso provare a esprimere le mie emozioni, ma con certezza dico anche che nessuna parola riuscirà mai a rendere con precisione la forte sensazione provata in chiesa.
Un calore immenso mi ha pervaso e brividi in tutto il mio corpo ho sentito.
Un’unica persona eravamo noi tutti, stretti insieme dagli stessi pensieri e dallo stesso amore per Maria.
Io sentivo di essere nel posto giusto, una casa spirituale, con le persone giuste, i fratelli del mio cammino, avvolti e protetti dalla stessa Madre.

 


Fratelli del cammino.

Persone uniche sono quelli che hanno condiviso con me la mia esperienza.
Uniche nei loro modi gentili e nella delicatezza che hanno avuto verso di me.
Unite negli ideali e nei sentimenti religiosi.
Diverse nei loro caratteri, e di ogni loro diversità mi sono arricchito.
Tutte le ringrazio, per avere condiviso con me il loro cammino, piccola ma importante parte della vita.

 


Il fuoco della Fede.

Difficile spiegare a parole come si accenda un fuoco sfregando semplicemente due pietre.
Eppure è possibile, è una realtà.
Ora, io una delle due pietre mi sento, mentre l’altra sono i miei genitori, la mia comunità, le mie guide spirituali.
Sfregando contro di loro è nato il fuoco della fede e dell’amore verso Maria.
Solo così posso spiegarlo, ma con certezza posso dire che sempre più forte e caldo diventa, senza esaurirsi mai.

 


Preghiera.

Ogni volta che vedo la luce di un giorno nuovo, i dubbi miei scompaiono, muore la mia fragilità, si spegne la mia insicurezza.
Rendo grazie a voi, Maria e Gesù, per darmi la forza di affrontare ogni mia giornata.
Voi siete la mia corazza, la mia invincibile armatura che mi permette di affrontare il mondo a testa alta.
Io mi affido a voi, alle vostre mani, e da esse mi lascio dolcemente cullare, immerso nel mare della fede.

 

Alberto Palentini

 


Grazie, Papa Francesco



In viaggio … con la valigia di emozioni

Un viaggio memorabile mi stava aspettando,
un viaggio potentemente ricco di emozioni.
Nell’attesa della partenza, un pensiero mi premeva,
cioè tenere a bada la mia agitazione per
cercare di mostrare al Papa il meglio di me.
Questo unico desiderio ho messo in valigia,
tutto il resto era superfluo.
Un viaggio anche dentro me stesso è stato,
il mio spirito era pronto
a incontrare il sommo rappresentante di Dio in terra.
In stazione teso mi son sentito,
ma il treno non l’ho fatto partire senza di me.
E son salito, con la mia valigia di emozioni.

 



Arrivo a Roma e attesa … per l’incontro

Terra misteriosa, quella di Roma.
Troppe morti di soldati ha visto in passato.
Troppo sangue è stato versato e assorbito in passato.
Tutto questo ancora si avverte non appena si scende dal treno.
Terra che troppa voglia di rinascita ha avuto per essere uguale agli altri.
Potente religione è da sempre il suo punto fermo,
la sua ancora di salvezza.
Forse proprio la fede che riempie
i cuori della gente e ogni stanza dei suoi alberghi,
è ciò che la rende più luminosa e viva.
Aria calda si respira,
carica di preghiera e di attesa per l’incontro con Papa Francesco.

 



In cammino verso Santa Marta…

Un animo umile ho cercato di tenere
durante il cammino verso Santa Marta.
Ho cercato di spogliarmi dei pensieri inutili,
di quelli agitati che avrebbero potuto intrappolarmi.
Uno spirito libero volevo avere,
che fosse in grado di toccare quello di Papa Francesco,
anche solo per un attimo.
Pregavo quella mattina,
felice di condividere questo momento magico con la mia famiglia.

 



… minuscola pedina nel mondo.

Un posto immenso è il vaticano.
Piccolo ti senti, minuscola pedina nel mondo,
piccola parte di ciò in cui vivi.
Portare il mio piccolo corpo lì dentro è stata una vera emozione.
Privilegiato mi sono sentito,
scelto tra molti ma non perché sono migliore,
bensì per portare il messaggio di Dio a tutti,
grazie a questa esperienza.
Serie guardie ci hanno accolto,
attente ad eliminare ogni pericolo.
Quasi senza fiato ero davanti alla chiesa.
Tutti i pensieri si sono annullati,
nascosti dai battiti accelerati del mio cuore.

 



… tremendamente unico.

Partecipare alla messa di Papa Francesco è tremendamente unico.
Potenti sono state le sue parole,
che come pietre preziose sgorgavano dalla sua bocca.
Pietre essenziali per innalzare e fortificare il muro della mia fede,
che ora è ancora più forte e solido, resistente e duraturo.
Insegnamenti vitali che mai dimenticherò,
portando per sempre il ricordo di un umile uomo,
pronto a servire Dio e la chiesa.
Dall’altare ho potuto osservarlo,
servirlo e accompagnarlo durante la celebrazione.
Mi ha dato questa possibilità e con essa mi è giunto chiaro il messaggio
che tutti uguali siamo agli occhi di Dio,
non esiste nessuna differenza.
Papa Francesco manda costantemente questo messaggio,
perché lui stesso si mette al pari di tutti noi,
con molta umiltà.

 



Protetto … tra le Sue braccia.

Tutta l’emozione del mondo non basterebbe a descrivere la gioia,
la commozione, il calore dell’abbraccio del Papa.
Protetto mi sono sentito tra le sue braccia,
avvolto da un calore ineguagliabile.
Niente e nessuno avrebbe potuto farmi del male.
Il figlio suo ero in quel momento e so che questo rimarrà sempre così.
Le sue parole hanno accarezzato il mio cuore,
i suoi occhi mi hanno infuso speranza.
Tutto questo per sempre resterà custodito nella mia mente,
come scolpito su pietra.

 



Passeggiando tra le vie …

Respiro di libertà era il mio, passeggiando tra le vie di Roma.
Con animo allegro e colmo di gioia ho potuto osservare le strade, i palazzi,
le colline, ma soprattutto san Pietro, gigantesco e magnifico.
Parte vera del mondo mi sono sentito a Roma,
ma soprattutto mi sono sentito parte dei cittadini
e dei pellegrini che da sempre lì accorrono numerosi.
Amore ho sentito negli occhi delle persone che incontravo.
Solidarietà e comune destino ho avvertito nei loro sguardi.
Fede e molta preghiera c’erano in tutti i loro cuori.
È anche questo che arricchisce Roma, viva città.
Segno indelebile ha lasciato nel mio cuore.

 



Un grande bagaglio … nel mio cuore.

Il ritorno avrebbe dovuto essere una certezza per me,
poiché a casa me ne sarei tornato.
Invece con un velo di tristezza mi sono preparato per partire.
Tristezza per lasciare questa bella città e i suoi cittadini carichi di fede.
Tristezza perché dal fantastico Papa dovevo allontanarmi,
non sapendo se e quando l’avrei rivisto.
Un grande bagaglio però si recava nel mio cuore.
Un bagaglio che sempre custodirò.

 



Grazie, Papa Francesco.

A casa ho portato un bellissimo tesoro,
fatto di immagini, emozioni.
Un ricordo che posso condividere con la mia famiglia,
e di questo li ringrazio tanto.
Porto dentro di un carico di emozioni positive,
che mi riempiono il cuore di gioia.
L’incontro con il Papa mi ha cambiato,
mi ha fatto capire quanta bontà esiste nel mondo,
mi ha convinto che la speranza esiste.
Un buon insegnamento ho avuto,
che mi ha placato l’animo e la mente.
Proprio questa calma, che a me difficilmente appartiene,
la vorrei stringere forte e tenere stretta dentro di me.
La vorrei portare agli altri,
molto unita al messaggio di fede che ho ricevuto.
Un uomo nuovo mi sento, migliore.
Grazie, Papa Francesco.

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Alberto Palentini

 


Buon Anno 2014


Buon Anno…
vorrei che questo nuovo periodo fosse pieno di soddisfazioni e certezze
e per avere tutto ciò occorre rimboccarsi le maniche e impegnarsi.
Senza l’impegno, senza lo sforzo di fare qualcosa,
di compiere il proprio destino e di realizzare i propri desideri,
è come se non avessimo le ali.
Le ali sono i nostri sogni,
il vento è quel pizzico di fortuna che ci porterà lontani.

Alberto Palentini


Il luogo dei Sogni


Posti incantevoli come isole incontaminate dai mari cristallini e sabbia candida come la neve, come la cima di una montagna dalla quale poter toccare il cielo, come boschi incantati dove dame favolose aspettavano i loro cavalieri.
Io tremendamente incantevole immagino il luogo dei miei sogni, dove il mio più grande desiderio viene a realizzarsi e tutto il resto assume una luce fantastica.
Un luogo dove finalmente sono libero, ecco cosa ardentemente desidero.
Libero dalle mie ansie, dalle mie paure, dalle mie fragilità, libero come non mi sono mai sentito.
Mi piace pensare però di poter raggiungere questo posto, di poter spezzare le corde della mia ansia che stringono e mi fanno male, creandomi lividi e togliendomi il fiato, qui albergano solo felicità e pace.
Il sole splende continuamente, tutto ride e mostra la sua placidità, fiumi di ferma calma bagnano i prati e felicità piena io respiro.
Un posto dove questo diventi realtà è il mio luogo dei sogni, tutto il resto è solo una bella cornice dove stare.

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Alberto Palentini