Quando mi svegliavo da piccolo al mattino,
pensavo solo che fossi sfortunato, diverso dagli altri,
ingabbiato in un corpo sano ma non rispondente al volere della mia mente.
Lacrime di sfogo avrebbero forse attenuato il mio dolore
ma non uscivano: arrivavano solo gesti stupidi e incontrollati a compimento.
Con l’avanzare degli anni e l’arrivo di un briciolo di maturità,
ad ogni passo che facevo verso il mondo,
mi sono reso conto che non aveva senso continuare a odiarmi:
mi sarei fatto solo più male del necessario.
Allora ho girato pagina,
ho iniziato a vedere la vita come un dono e non come una prigione.
Ho cominciato a pensare che i miei genitori mi avevano fortemente desiderato
e che nonostante la mia diversità ero il frutto della loro unione,
un segno del loro amore; quindi,
la vita che mi era stata data dal cielo non poteva non essere una bellezza unica,
una gioia da vivere e da scoprire ogni giorno.
Amare la vita vuol dire per me svegliarsi tutte le mattine
e ringraziare il Signore di essere vivo e in salute anche oggi;
significa sorridere al mondo esterno per mostrare la mia serenità
e anche arrabbiarmi per ciò che non va,
perché ami davvero la vita se la vivi appieno,
se respiri intensamente ogni emozione: se gioisci,
se ti arrabbi, se ridi, se piangi,
se non neghi a te stesso nessuna sensazione.
Qui entra prepotentemente in gioco la parola «amore».
Inizialmente pensavo che l’amore fosse quel sentimento grande che unisce due persone, uomo e donna, e che non ci fosse amore se non quello soltanto.
Ne soffrivo poiché avevo paura di non riuscire a vivere mai quell’emozione.
Solo col tempo e con l’esperienza ho capito che l’amore è quel sentimento enorme e forte verso tutto ciò che mi piace fare e verso tutte le persone che mi stanno vicino.
L’amore non è solo un legame tra maschio e femmina,
ma è godimento e ringraziamento di tutto ciò che la vita mi ha dato.
Amare la vita è amore.
Il vivere la mia vita mi ha insegnato cos’è l’amore
e l’amore per la vita mi ha insegnato ad amarla.
Certo, non ho fatto tutto da solo, non ne sarei stato capace.
Tuttavia tramite la comunicazione ho preso contatto con la vita:
l’ho chiamata e lei mi ha risposto.
Ho iniziato a frequentare la scuola e come i miei coetanei
e come tutti i giovani della mia età,
ho iniziato a vivere finalmente, ad amare, anzi, a imparare a farlo.

tratto da “Un leone in gabbia”