Categoria: Un leone in gabbia

L’abbraccio guaritore….


 

Gli abbracci guaritori sono stati quelli della Chiesa, quelli ricevuti dal rapporto col Signore.
Quando mi sono approcciato alla religione, ero scettico, avevo paura di non riuscire nemmeno a pregare e a sentire quell’emozione particolare che sentono i credenti, quella splendida sensazione che si chiama fede.
Ho avuto la fortuna di sentire fin da subito l’abbraccio di Dio, il calore del suo amore e la forza della sua mano.
Quegli abbracci così dolci e lievi non mi hanno mai dato emozioni difficili da gestire, riuscivo a farmi abbracciare dall’alto senza scappare via come sempre.
Come se avessi uno strappo nel cuore, l’amore di Dio l’ha ricucito e risanato.
Ai suoi abbracci leggeri io non mi sono mai negato, io non mi sono mai sentito obbligato a rispondere o a dare qualcosa in cambio.
Il Signore sa che se non sono disposto a ricambiare non lo faccio.
Lui mi capisce e mi comprende. Ed è sempre disposto ad accogliermi quando ritorno da Lui.
I suoi abbracci mi hanno dato la forza per uscire dal mio duro e corazzato guscio, mi hanno spinto verso l’uscita e mi hanno regalato il coraggio per farvi capolino.

Alberto Palentini

.

.

tratto da “Un leone in gabbia”
 

 


 

Grazie, Papa Francesco.

vai alla pagina


10 Novembre 2013, due anni dopo…

 


 

Certi grandi momenti della mia vita hanno lasciato un segno indelebile nella mia mente, e per sempre avranno dimora tra i miei ricordi.
E così quasi due anni fa vivevo una serata maestosa: il 10 novembre ho presentato il mio libro, mostrando agli altri la mia essenza nascosta.
Non è stato solo un momento di gloria, ma una serata in cui mi sono messo allo scoperto, ho spostato per un attimo lo scudo che mi copre e ho mostrato la mia parte più intima a tutti i presenti.
A volte ancora mi stupisco, quando penso a quello che ho fatto.
Eppure è tutto vero.
Penso continuamente a cosa avrei potuto dire o fare per una serata migliore.
Poi però i miei pensieri critici si fermano e lasciano spazio a una grande soddisfazione per come mi sono comportato, tenendo a bada la mia grande agitazione.
Se poi penso che tutte le persone che mi sostengono mi stanno ancora vicine, un grande senso di gioia mi pervade, e mi sento vivo.
Grazie vero continuerò a dire a tutti coloro che mi camminano a fianco, dandomi la giusta forza per andare avanti.
Sono l’uomo che sono diventato grazie anche a tutti coloro che non mi hanno mai abbandonato e hanno sempre creduto in me.
Grazie.

Alberto Palentini

 



10 Novembre 2011

Al nuovo teatro comunale di Vicenza serata di presentazione del libro
“Un leone in gabbia”


…locandina

.

.

.

.

.

.


…aspettando l’inizio della presentazione

.

.

.


…introduce la serata il Dott. Stefano Ferrio…

.

.

.

.

.

.


il Prof. Pietro Lombardo conduce la serata…

.

.

.

.



Letture della serata…


Caro piccolo lontano Alberto…

Caro piccolo lontano Alberto,
sono passati gli anni in cui credevi che la vita destinata a te fosse solo buio e silenzio, dentro alle fatiche di ogni giorno covavi rabbia e dolore, trovavi solo frustrante sbarramento che ti impediva di vivere. Ma oggi, sono dentro al cassetto dei ricordi quei momenti terribili e grondanti lacrime, sono serviti per costruire il tuo cammino un po’ in salita, sono stati i mattoni per fare la tua strada, il dolore il cemento per tenerli uniti, la paura ha dato la forza e la speranza ti ha insegnato che con piccoli passi tutte le strade sono percorribili. Dico a te piccolo che anche se diversa, la vita regala emozioni vere, anche se costa fatica raggiungerle. La fatica non è finita ma ora vedo più possibilità di luccicanti percorsi. I genitori piangono i loro dolori ancora, ma negli occhi ora hanno la certezza che Alberto è un essere degno di amore. Sono cresciuto con rabbia, ora vivo con calma con pochi, solidi ma importanti obiettivi. Desidero dirti che non posso dimenticare ciò che sei stato, ma posso proseguire con te sulle spalle, perchè è forse grazie a te se oggi sono più libero.
Grazie piccolo.
Alberto capitano quasi uomo.

Alberto Palentini

 

Ascolta la lettura

[button link=”http://www.palentini.it/wp-content/uploads/2012/04/Lettura_Caro-piccolo-lontano-Alberto.pdf” target=”_blank” color=”#F18C28″ ] Visualizza la lettura [/button]

 


La mia infanzia…

La mia infanzia possiede un sapore, è come un limone non maturo che a contatto con la lingua fa strizzare i luccicanti occhi, stringere le mani senza sentire niente altro che incessante bruciore.
Lineamenti netti, lontani, ha la mia infanzia, ma sempre viva nella memoria resta quella pagina che ha anche il colore nero della notte senza stelle.
Ho il ricordo chiaro di un bambino chiuso dentro al suo stesso corpo, chiuso nel silenzio di ore, dove le uniche parole venivano rigettate dal mio corpo come urli insignificanti ma carichi di dolore…

Alberto Palentini

 

Ascolta la lettura

[button link=”http://www.palentini.it/wp-content/uploads/2012/04/Lettura_La-mia-infanzia.pdf” target=”_blank” color=”#F18C28″ ] Visualizza la lettura [/button]

 


Il valore della libertà…

Io porto in me molti significati rispetto alla parola libertà, alcuni fervono nella mia mente derivanti da insegnamenti scolastici, altri sono frutto dell’influenza di altre persone.
Sento però che un altro valore ha per me questa parola, io esterno il valore della libertà in modi diversi da tutti gli altri. Il potere di essere liberi non è certo nella possibilità di fare ciò che si vuole, io perderei il mio diritto alla libertà subito. Per fregare i miei limiti io ho trovato un nuovo modo di essere libero, ho preso possesso delle mie parole e le ho usate per esprimermi, al di là di ogni vincolo. Il potere pregnante di gridare i miei sogni, i miei desideri, prestando la mia mente al servizio del mio corpo mi fa sentire libero, in volo, aria pura. Poter tramandare ciò che si vuole è libertà. Il piano in questione non è più fisico, motorio, corporale, ma mentale, intellegibile, etereo. Perde forza la materia e ne acquista la mente. Per decenni i popoli hanno cercato la libertà di pensiero e di parola e mai mi sono sentito tanto d’ accordo con un ideale. Io sono libero dentro di me, padrone del mio destino, parte della natura.
La mia essenza non sarà mai schiava.

Alberto Palentini

 

Ascolta la lettura

[button link=”http://www.palentini.it/wp-content/uploads/2012/04/Lettura_Il-valore-della-libertà.pdf” target=”_blank” color=”#F18C28″ ] Visualizza la lettura [/button]

 


Le mie fonti di ispirazione…

Io sono sempre stato attratto dai libri di letteratura italiana e, infatti, ho proprio scelto di fare lettere all’università, ma quei libri mi hanno dato tanta cultura, non mi hanno insegnato a vivere. Purtroppo il libro per vivere bene e in pace con se stessi non esiste. O magari lo sto scrivendo proprio io adesso per me, e potrà valere come indicazione anche per tanti altri ragazzi in difficoltà. Una delle mie fonti d’ispirazione più grande è stata la mia famiglia, un gruppo di persone tanto deboli e a volte scoraggiate dagli eventi negativi quanto forti e fortificate proprio da queste situazioni difficili perché sono riuscite a superarle e a trarre dei grossi vantaggi. Mia madre per me è delicata tanto quanto è coraggiosa per tutte le giornate buie che ha trascorso e la tengo sempre a mente come modello di chi ce l’ha fatta. Mio padre è una vera roccia, e così mio fratello Marco. Francesco ed io possiamo contare sempre su di loro, sulle loro parole dure quando c’è bisogno di calmarsi e sul loro conforto nei momenti più difficili. Gli uomini della nostra famiglia sono un grande esempio per me. Oltre a loro ho trovato ispirazione tra i giovanissimi della parrocchia dei cappuccini di Thiene, che mi hanno sempre accolto con gioia tra scherzi e risate, ero uno di loro e come loro. Ancora più dei ragazzi mi hanno ispirato gli animatori che ci facevano da educatori, da amici, da insegnanti e da apripista sul percorso dello stare al mondo. Quei giovani adulti sono tuttora per me dei validi e utili modelli per camminare sicuro sul sentiero della vita. Sono una buona fonte d’ispirazione per avvicinarmi agli altri, per imparare a controllare i miei gesti e per vivere in quella società a cui ho sempre sognato di partecipare.
Amici e famiglia, questi sono i miei ottimi modelli.

Alberto Palentini

 

Ascolta la lettura

[button link=”http://www.palentini.it/wp-content/uploads/2012/04/Lettura_Le-mie-fonti-di-ispirazione.pdf” target=”_blank” color=”#F18C28″ ] Visualizza la lettura [/button]

 


Tulipani rossi…

Tulipani rossi io farei come dono a tutte le persone presenti in sala, fiore che mi rappresenta per la sua forma e il suo colore.
Fiore con i petali leggermente chiusi si presenta, stretti stretti come se fossero in difesa di un tesoro che c’è dentro. Solo quando il fiore è maturo essi si allargano.
Come il tulipano, per anni ho tenuto chiuso in me tutto ciò che avevo dentro la mia testa e dentro il mio cuore.
Mi sentivo proprio come la gente mi vedeva.
Sciocco, stupido, timoroso delle persone.
Capite bene perché i miei petali dovevano stare chiusi, era troppo brutto ciò che nascondevo.
Finalmente però, un giorno qualcuno ha creduto in me.
Da quel momento un grande sole ha illuminato il tulipano, e i suoi petali hanno iniziato ad aprirsi.
Aprirsi alla vita.
Solo con la forza di sentirmi sostenuto da fedeli persone sono riuscito a risollevarmi.
Solo quando fedeli persone hanno mostrato di amarmi e di credere in me, anche io ho iniziato ad amarmi e a credere in me stesso.
L’amore è stato il grande motore che mi ha aiutato a fiorire.
Il colore rosso, dunque, sempre presente nella mia vita per aiutarmi ad affrontare tutte le nuove sfide che mi si presentano.
Tenete presente, però, anche un altro punto fermo della mia vita, cioè la grande speranza che in noi deve esserci sempre.
Speranza di farcela, di portare a termine un progetto, di migliorare ogni giorno di più.
Grazie a questo sono diventato la persona che vedete adesso, spero tanto di continuare a divenire una persona migliore.
A tutti voi che mi ascoltate, sono sereno nel dirvi che vi ho parlato a cuore aperto.
Forte è il messaggio che vi mando, un messaggio di speranza addolcito dalla testimonianza di chi ce l’ha fatta, come me.
Ho imparato che la persona che sono non è un abito fatto su misura per gli altri, deve essere creato giorno dopo giorno da me stesso, soltanto da me e per me.
Piacere agli altri o apparire come gli altri ci vogliono equivale a non vivere, ma solo a respirare senza senso.
Come il tulipano si apre ai raggi del sole e grazie alla fertilità della terra, io mi sono aperto alla vita e a quelle persone che mi vogliono bene per come sono, non per ciò che vogliono loro.
Non sono mai stato meglio nella mia vita. Ora che vivo con uno scopo e ho smesso di respirare solo per sopravvivere.
Non posso dimenticare l’importanza che la fede nel Signore ha avuto in questo cammino. Ad un certo punto mi sono sentito un prescelto, un ragazzo ancora molto giovane ma con una missione importante da compiere. Portare speranza a chi è intorno.
E poi che gioia ho provato nel dare soddisfazione alla mia famiglia, farli sentire orgogliosi di me e del mio cambiamento, sapere che sono sereni e non più così preoccupati per il futuro.
Grazie alla fede e all’amore per la vita ho trovato la mia strada.
La storia che vi ho raccontato è solo una parte di ciò che avrei da dire, ci vorrebbe un libro lungo quanto una vita.
Tuttavia non mi sento ancora arrivato, ho ancora tanta strada da fare e ho intenzione di continuare a migliorare.
Mi hanno sempre detto che l’importante non è la meta ma il viaggio, l’importante è ciò che provi mentre corri e non dove arrivi o cosa conquisti.
È proprio così. Mi sono sempre sentito uno sconfitto perché per colpa degli altri mi vedevo così, non riuscivo ad emergere.
Ora invece ho capito quanto mi sia servito quel periodo, quel viaggio dentro di me per far uscire la vera libera persona che sono.
Non sono ancora arrivato e forse mai arriverò alla felicità pura, ma preferisco continuare a camminare piuttosto che fermarmi.
Ricordatevi sempre di ringraziare coloro che vi sono stati accanto e coloro che hanno sempre creduto in voi, volendovi bene in maniera incondizionata.
Non a caso scrivo oggi questa mia ultima riflessione.
Un nuovo anno è iniziato, tante sono ancora le cose da fare e molti sono i progetti in atto.
Io mi sento alla fine di questo percorso personale durante il quale mi sono impegnato a raccontarvi di me e della mia vita. Ma forse proprio ora che ho finito di parlare inizia il vero momento d’oro.
Perché è il percorso che conta, non la meta.
Ora che sapete ciò che ho provato e vissuto in questi anni, nel bene e nel male, solo ora potete apprendere veramente il mio messaggio.
Ora avete orecchie e cuore per ascoltarmi, ora avete tutti gli strumenti per capire cosa vuol dire soffrire, reagire e combattere.
Rinascere, questo è ciò che mi è successo. Sono rinato nella mia stessa vita, ma con una veste nuova, con la consapevolezza di essere diverso dagli altri, ma non per questo meno meritevole di vivere.
Forse sarò più debole e più fragile, non sarò un gran esperto a parole ma ho mente e anima per dare e dire tutto ciò che ho dentro.
Coloro che mi sono sempre stati vicini sono i miei pilastri, i miei bastoni quando non ce la faccio più a camminare, e non finirò mai di ringraziarli.
Non scordatevi mai di dire grazie a tutti quelli che vi danno fiducia e che vi fanno sentire il loro bene.
Amate e datevi agli altri, solo così verrete ricambiati e sarete pieni di soddisfazione.
Grazie a voi di avermi ascoltato. Spero che questo mio messaggio di speranza e di vittoria venga da tutti voi ricordato nei momenti più bui.
Credeteci sempre e non arrendetevi mai.

Alberto Palentini

 

Ascolta la lettura

[button link=”http://www.palentini.it/wp-content/uploads/2012/04/Lettura_Tulipani-rossi.pdf” target=”_blank” color=”#F18C28″ ] Visualizza la lettura [/button]



Foto della serata…




 

 



Video della serata…


L’importanza di Dio…

 

“Quanto è stato importante per te la presenza di Dio e la Fede nella tua vita e nella tua rinascita?”

 



 

La laurea…

 

“Cosa rappresenta per te la Laurea?”




Lettera a Pietro…


Caro Pietro,
siamo arrivati oggi, alla fine di questo lungo, impegnativo e a volte difficile lavoro.
Difficile per me perché ho più volte riavvolto il nastro di questa mia vita, ho ripercorso il passato, scavato nel dolore, rivisitato il tempo vissuto risentendo lo stesso graffiante dolore.
Ma sarà stato difficile anche per te, trovare domande e ricavare buone parole da quei miei a volte tortuosi pensieri. Abbiamo camminato insieme e sei stato al mio passo quando rallentavo, sotto il peso del mio stesso racconto. Il nostro lavoro di raccontarmi, porterà forse, una luce in più in quelle menti troppo strette che ho incontrato. La tua forza, ricoperta di una soffice calma, mi ha aiutato a rivedere la mia stessa vita con occhi indulgenti, privati finalmente del velo di rabbia che sempre li ha coperti. Le tue parole hanno dato valore anche all’Alberto piccolo e dolorante e hai rimesso fiducia in una vita che per molti vale poco. Ti sono riconoscente per la fiducia e l’affetto che hai dato a me e a tutta la mia famiglia, certamente fragili ma oggi più forti. Grazie mio professore per avermi fatto raccontare il mondo mio e per avermi dato speranza nuova.

Alberto Palentini

 

Ascolta la lettera

[button link=”http://www.palentini.it/wp-content/uploads/2012/04/Lettera-a-Pietro.pdf” target=”_blank” color=”#F18C28″ ] Visualizza la lettera [/button]



…conclusione della serata.

«Credeteci sempre e non arrendetevi mai!»

Alberto Palentini



Testimonianze…


 

«…le parole di chi crede in me
sono come dei lampioni
sulla mia strada…»

Alberto Palentini

 


» Prof. Pietro Lombardo

Direttore “Centro Studi Evolution”

[button link=”http://www.palentini.it/wp-content/uploads/2012/04/Alberto-Palentini-Testimonianza-Prof.-Pietro-Lombardo.pdf” target=”_blank” color=”#F18C28″ ]Leggi la testimonianza[/button]


» Dott. Sergio Vitali

Neurologo e Neuropsichiatra Infantile

[button link=”http://www.palentini.it/wp-content/uploads/2012/04/Alberto-Palentini-Testimonianza-Dott.-Sergio-Vitali.pdf” target=”_blank” color=”#F18C28″ ]Leggi la testimonianza[/button]


» Dott.ssa Maria Cecilia Zannoni

Responsabile del centro “Il Grillo Pensante”
Centro per la valutazione e il trattamento dei deficit comunicativi,
cognitivi e relazionali e per la valutazione e il trattamento dei D.S.A.

[button link=”http://www.palentini.it/wp-content/uploads/2012/04/Alberto-Palentini-Testimonianza-Dott.ssa-Cecilia-Zannoni.pdf” target=”_blank” color=”#F18C28″ ]Leggi la testimonianza[/button]


» Dott. Flavio Torresin

Medico Chirurgo
Esperto in Naturopatia, Fitoterapia, Omeopatia, Iridologia e Dietologia

[button link=”http://www.palentini.it/wp-content/uploads/2012/04/Alberto-Palentini-Testimonianza-Dott.-Flavio-Torresin.pdf” target=”_blank” color=”#F18C28″ ]Leggi la testimonianza[/button]


» Sig.ra Elisa Dal Soglio, Sig.ra Giovanna Lucietto, Dott.ssa Lisa Strim, Dott.ssa Martina Michelusi, Dott.ssa Sara Salvatelli

Equipe educativo-riabilitativa del centro “Il Grillo Pensante”

[button link=”http://www.palentini.it/wp-content/uploads/2012/04/Alberto-Palentini-Testimonianza-Ragazze-del-Grillo.pdf” target=”_blank” color=”#F18C28″ ]Leggi la testimonianza[/button]


» Dott. Federico Simonato

Equipe educativo-riabilitativa del centro “Il Grillo Pensante”

[button link=”http://www.palentini.it/wp-content/uploads/2012/04/Alberto-Palentini-Testimonianza-Dott.-Federico-Simonato.pdf” target=”_blank” color=”#F18C28″ ]Leggi la testimonianza[/button]


» Frate Emilio Romeri

Ordine Frati Minori

[button link=”http://www.palentini.it/wp-content/uploads/2012/04/Alberto-Palentini-Testimonianza-Padre-Emilio-Romeri.pdf” target=”_blank” color=”#F18C28″ ]Leggi la testimonianza[/button]


» Padre Dino Battiston

Marianista, Santuario di Scaldaferro

[button link=”http://www.palentini.it/wp-content/uploads/2012/04/Alberto-Palentini-Testimonianza-Padre-Dino-Battiston.pdf” target=”_blank” color=”#F18C28″ ]Leggi la testimonianza[/button]


» Padre Giuseppe Zaupa

Priore e Rettore del Santuario di Monte Berico

[button link=”http://www.palentini.it/wp-content/uploads/2012/04/Alberto-Palentini-Testimonianza-Padre-Giuseppe-Zaupa.pdf” target=”_blank” color=”#F18C28″ ]Leggi la testimonianza[/button]

 

Abbraccio…

 


Il mio pensiero corre subito a mia madre. Inevitabilmente penso a lei e a tutti gli abbracci che non ho accettato perché mi agitavano o perché paradossalmente ero talmente tanto felice delle sue materne intenzioni che mi emozionavo e di corsa scappavo.
Mia madre non mi ha mai negato nulla, solo io sono stato colpevole delle negazioni affettive cui comunque tuttora non mi concedo volentieri e facilmente.
Non è così per mancanza di volontà, ma la voglia di prendere un abbraccio è tanto grande e prepotente quanto la difficoltà nell’accettarlo.

.

.

tratto da “Un leone in gabbia”

Quando le parole cambiano forma

 


Tra le persone considerate normali l’incoraggiamento reciproco a fare e a perseverare è prassi molto praticata e non è negata, venendo ragionata e discussa con attenzione.
Quando il salto coraggioso è tentato dai ragazzi come me, condizionati nelle azioni da molti limiti, le parole cambiano forma.
Chi incontra il coraggio di una persona «diversa» si trova pericolante nelle sue certezze, stordito e, proprio per questo, mira subito alle difficoltà, tentando di segnare un percorso anch’esso diverso, facile e speciale, in quanto, secondo il comune pensiero, noi diversi ci stanchiamo facilmente. Siamo delicati e fragili: inutilmente iniziamo percorsi che sono adatti solo per chi possiede doti sane.
Troviamo scoraggiamento, nuovi ostacoli e tessiamo in noi la ragnatela del dubbio.
Io un po’ di questo pungente veleno l’ho sentito ma non ha trovato passaggi per modificare la mia onda decisa e il mio pensiero.
Penso che tutti abbiamo bisogno d’incoraggiamento e di una ragionata dose di forza proveniente da chi ci sta attorno.
Io ho imparato ad ascoltare e mi porto tutto in mente; uso il coraggio di chi mi crede e anche i dubbi di chi vede solo il costretto mondo disabile.
Chi si scoraggia non vuole mettersi veramente in gioco.

.

.

tratto da “Un leone in gabbia”